Efficacia della terapia con statine sulla prevenzione della sindrome coronarica acuta di nuova insorgenza in pazienti con artrite reumatoide
Nei pazienti con artrite reumatoide (AR) il processo aterosclerotico, per motivi non completamente chiariti, è accelerato rispetto alla popolazione generale. I fattori di rischio cardiovascolari (CV) tradizionali non sono in grado di spiegare pienamente il fenomeno nella popolazione con AR. Sebbene negli ultimi anni le terapie farmacologiche dell’AR siano molto cambiate, il loro impatto sull’outcome cardiovascolare non è stato chiarito: il 50% delle morti in questi pazienti avviene per complicanze cardiovascolari. E’ stato recentemente pubblicato uno studio, utilizzando un database dal Registro per le malattie catastrofiche dal National Health Research Institute di Taiwan, che dimostra che la terapia con statine riduce il rischio di sindrome coronarica acuta (SCA) di nuova insorgenza in pazienti con AR e l’effetto è dose-dipendente. Nello studio sono stati inclusi 49.227 pazienti con AR, senza precedenti eventi cardiovascolari. I partecipanti allo studio sono stati suddivisi in quartili in base alla equivalente di statine accumulate e in terzili secondo la durata del trattamento. Dei pazienti arruolati 5.483 avevano ricevuto statine e 21.932 no. I pazienti con AR trattati con statine hanno mostrato un’incidenza più bassa del 19 % del primo evento SCA (IRR] 0,779, IC 95%: 0,654-0,927, p = 0,005). La terapia con statine è risultata associata a un ridotto rischio di nuovi eventi SCA (HR = 0,847, IC 95%: 0,737-0,973, p = 0,019) e l’effetto benefico è apparso correlato alla dose accumulata e alla durata della terapia (HR da Q1 a Q4: 1,215, 0,825, 0,716 e 0,611, p <0,001 per trend; HR da T1 a T3: 1,100, 0,841 e 0,611, p <0,001 per trend). Dal confronto tra 6 diverse statine, la rosuvastatina, statina ipolipemizzante ad alta potenza, sembra essere associata ad un migliore outcome in termini di prevenzione primaria della SCA. Le statine hanno conferito, quindi, un significativo beneficio di sopravvivenza libero da SCA quando la dose cumulativa di statina accumulata aveva superato 7.735 mg o la durata del trattamento aveva superato i 528 giorni. In conclusione, il rischio di SCA è significativamente diminuito nei pazienti con AR che avevano ricevuto statine rispetto a quelli che non le avevano ricevute e gli effetti benefici erano ancora più pronunciati nei pazienti che ricevevano la più alta dose accumulata e la più lunga durata del trattamento per un possibile effetto dose-dipendente.
A cura di G. Trisolino
Effect of statin therapy on the prevention of new-onset acute coronary syndrome in patients with rheumatoid arthritis. Int J Cardiol, 2018;253:1-6.