L’attività fisica può e deve essere finalmente considerata una vera e propria terapia per i pazienti cardiopatici alla stregua di quelle farmacologiche, in quanto è ormai ampiamente dimostrato come aiuti a migliorare i parametri clinici e psico-fisici. Il percorso di promozione-prescrizione dell’attività fisica nei portatori di patologie croniche è da tempo ritenuto strategico dalla Regione Emilia-Romagna ai fini del miglioramento complessivo della salute dei cittadini. Questo ha comportato nuovi orientamenti etici, culturali e tecnici da parte di chi opera a qualunque titolo in ambito sanitario. La prima opera moderna che consideri scientificamente il rapporto tra l’educazione fisica e la salute è il “De arte gymnastica” (1569), di Girolamo Mercuriale, medico forlivese del ‘500 celebre per avere per primo teorizzato l’uso della ginnastica su base medica e scientifica. In prevenzione terziaria, l’attività fisica cura e riduce i danni prodotti da una patologia, limitando l’andamento spesso progressivamente peggiorativo e le possibili complicanze: quindi movimento come terapia riabilitativa e preventiva contro eventuali recidive. Questa iniziativa intende fornire ai cardiologi, ai medici dello sport ed a tutti gli operatori sanitari coinvolti un mezzo efficiente per un puntuale aggiornamento sulle più importanti tematiche relative agli effetti di una adeguata e regolare attività fisica sull’apparato cardio-vascolare e sulle patologie correlate. Ma anche il “bugiardino” dell’attività fisica presenta “indicazioni, controindicazioni ed effetti collaterali” ed è proprio in riferimento a questi tre aspetti che i nostri Relatori proveranno a dare una appropriata ed esaustiva risposta alla domanda iniziale: Cosa posso fare, cosa rischio, quali benefici ottengo?