Le statine riducono gli eventi cardiovascolari maggiori anche nei pazienti più anziani
A cura di: Dr. Giuseppe Trisolino, Specialista in Cardiologia, Segretario Regionale ANCE Emilia Romagna
Le statine sono farmaci ampiamente prescritti a pazienti, in prevenzione primaria, ad aumentato rischio di infarto o ictus. Risultati di studi randomizzati hanno dimostrato che la terapia statinica riduce questo rischio in diverse tipologie di pazienti, ma vi è incertezza sulla sua efficacia e sicurezza tra le persone anziane (1). Alcuni studi, in passato, avevano riportato significative riduzioni del rischio cardiovascolare in soggetti di età compresa tra i 65 e i 70 anni trattati con statine, ma i benefici apparivano incerti nei soggetti di età >75 anni (2). Recentemente è stata pubblicata una meta-analisi su The Lancet che dimostra che le statine riducono il rischio di eventi vascolari anche nelle persone di età superiore ai 75 anni in assenza di effetti avversi della terapia sulla mortalità non vascolare o sul cancro (3). I ricercatori della “Cholesterol Treatment Trialists’ Collaboration” hanno esaminato 23 studi che avevano confrontato il trattamento con statine rispetto a un trattamento di controllo e altri 5 studi che avevano confrontato l’efficacia di una terapia intensiva con statine, rispetto a quella standard. Sono stati analizzati i dati di oltre 186.000 pazienti, di cui l’8% di età superiore ai 75 anni alla randomizzazione, con una durata mediana del follow-up di 4.9 anni. I partecipanti agli studi sono stati suddivisi in sei gruppi in base all’età (≤55, 56-60, 61-65, 66-70, 71-75, >75 anni) ed è stata valutata la riduzione del rischio dei principali eventi vascolari (eventi coronarici maggiori, ictus e rivascolarizzazione coronarica), dell’incidenza di cancro e di mortalità nelle diverse fasce d’età. Dalla analisi è emerso che, complessivamente in tutte le fasce di età, la terapia con statine o con regime statinico intensivo ha prodotto, per ogni riduzione di 1 mmol/L di colesterolo LDL, una riduzione del 21 % (RR 0,71 CI95% 0,77-0,81) dei principali eventi vascolari, del 24% del rischio di eventi coronarici maggiori (RR 0,76; 0,73-0,79), del 25% del rischio di rivascolarizzazione coronarica (RR 0,75; 0,73-0,78) e del 16% del rischio di ictus (RR 0,84; 0,80-0,89). Lo studio non ha mostrato, inoltre, un aumento del rischio di mortalità non vascolare o di tumore in qualsiasi fascia di età. La ricerca ha anche esaminato gli effetti delle statine sui principali eventi vascolari in persone con una storia di malattia vascolare (prevenzione secondaria) e in persone senza malattia vascolare nota (prevenzione primaria). La riduzione proporzionale del rischio di eventi vascolari maggiori era simile, indipendentemente dall’età, nei pazienti con malattia vascolare preesistente, ma era minore nei pazienti più anziani che in quelli più giovani senza malattia vascolare nota. In conclusione, la metanalisi conferma che i benefici cardiovascolari dell’uso di statine sono evidenti in tutte le fasce d’età. Vi è una evidenza diretta meno definitiva di beneficio nel setting di prevenzione primaria tra i pazienti di età superiore ai 75 anni, ma la terapia con statine può essere giustificata da un alto rischio CV che solitamente è presente nelle persone anziane.
1) O’Keeffe AG et al. Initiation rates of statin therapy for the primary prevention of cardiovascular disease: an assessment of differences between countries of the UK and between regions within England. BMJ Open. 2015; 5: e007207
2) Teng M et al. Statins for primary prevention of cardiovascular disease in elderly patients: systematic review and meta-analysis. Drugs Aging. 2015; 32: 649-661
3) Cholesterol Treatment Trialists’ Collaboration, Efficacy and safety of statin therapy in older people: a meta-analysis of individual participant data from 28 randomised controlled trials, The Lancet, Volume 393, ISSUE 10170, P407-415, February 02, 2019